Perchè analizzare le storie di persone LGBTQ+ con malattia cronica?
Per le persone LGBTQ+ esistono ancora oggi numerosi ostacoli a vivere una piena cittadinanza: alcuni diritti, come l’adozione e la genitorialità, non sono garantiti o tutelati pienamente; la discriminazione è parte tanto del discorso pubblico come di quello privato; fare coming out non è facile, soprattutto nei contesti lavorativi e famigliari.
Infine, l’accesso al sistema sanitario, anche se garantito ed equo sulla carta, è spesso condizionato da molteplici barriere, come evidenziato nella guida che nasce da questo progetto.
Avere una malattia cronica, soprattutto nell’età tra i 24 e i 45 anni, può rendere più difficile fare quei passi di autonomia che permettono di affermarsi nella vita adulta: avere un lavoro, vivere in autonomia, costruire legami importanti. Per chi ha malattie invalidanti, infatti, può risultare difficile lavorare o anche vivere senza l’aiuto di qualcuno. La difficoltà di lavorare si somma alla precarietà di cui soffre questa generazione in Italia.
La ricerca guarda quindi alle intersezioni tra questi molteplici elementi di vulnerabilità e cerca di capire in che modo, nelle pratiche quotidiane, le persone LGBTQ+ con malattia cronica si districano tra barriere e opportunità.