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Guida

Pazienti LGBTQ+ con malattie croniche

Costruire pratiche inclusive nell’accesso alla salute

Dal progetto Chroniqueers nasce una guida rivolta a personale del settore medico-sanitario e alle associazioni.

Come nasce la guida

La guida nasce dai dati raccolti durante la ricerca di dottorato “Chroniqueers. Time, care, visibility in queer people with chronic illness” [Chroniqueers. Tempo, cura e visibilità tra le persone LGBTQ+ con malattia cronica], realizzata tra il 2017 e il 2020 dalla sociologa Mara Pieri (Università di Coimbra, PT). La ricerca ha analizzato le storie di vita di giovani adulti con malattie croniche che si identificano come LGBTQ+ in Italia e Portogallo, con l’obiettivo di comprendere le difficoltà che incontrano le persone LGBTQ+ nel rapporto con il sistema sanitario, nelle relazioni interpersonali e nella vita quotidiana.

Le interviste con persone LGBTQ+ con malattia cronica sono emerse molteplici difficoltà con il contesto medico-sanitario, in particolare:

  • invisibilità e difficoltà nel fare coming out per timore di possibili discriminazioni
  • trattamenti discriminatori, svalutazione del dolore, violenza verbale
  • patologizzazione di orientamento sessuale e identità di genere
  • silenzio sulla sessualità 
  • ripercussioni a livello psicologico

 

Tuttavia, le interviste hanno anche dimostrato che le persone, proprio attraverso il loro vissuto incorporato nel corso del tempo, elaborano strategie di dialogo e sopravvivenza.

Dai loro suggerimenti, dall’analisi del contesto e dal percorso di ricerca, nasce quindi la Guida “Pazienti e utenti LGBTQ+ con malattie croniche. Costruire pratiche inclusive nell’accesso alla salute“.

L’obiettivo è dare a chi lavora nel settore medico-sanitario e alle associazioni uno strumento per conoscere meglio le specificità dell’esperienza delle tante persone LGBTQ+ che ogni giorno ricorrono al sistema sanitario per ricevere assistenza sulle malattie croniche. Inoltre, la guida vuole essere uno stimolo a pensare e mettere in atto buone pratiche che rendano il settore medico-sanitario più inclusivo e più accessibile.

Infine, la costruzione delle buone pratiche ha bisogno di formazione, informazione, condivisione: questo ci auguriamo sia l’inizio di un processo collettivo di ripensamento della cultura in cui viviamo come LGBTQ+ e malat* cronic*.

 

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Glossario

Persona che non prova attrazione sessuale o romantica per alcuna persona di alcun genere. L’asessualità è un orientamento sessuale vero e proprio, così come l’aromanticismo. L’asessualità non è sempre collegata all’aromanticismo, e viceversa. Come orientamenti diversi dall’orientamento eterosessuale, sia l’asessualità che l’aromanticismo sono inclusi nell’esperienza LGBTQ+.

Persona che sente attrazione romantica, emozionale e sessuale verso persone sia di genere femminile che di genere maschile.

 Persona che si identifica nel genere coincidente al sesso attribuito alla nascita.

Dichiarazione del proprio orientamento sessuale. Si tratta di un processo continuo, ripetuto nel corso del tempo, dato che implicitamente nei contesti sociali si dà per scontato che l’orientamento sessuale sia eterosessuale. Il coming out è sempre frutto di una scelta, a differenza dell’outing, che è invece la rivelazione dell’orientamento sessuale da parte di terzi contro la volontà della stessa persona o a sua insaputa.

Persona che sente attrazione emotiva, romantica e sessuale verso persone del genere opposto al proprio.

Persona che si identifica nel genere maschile e sente attrazione emozionale, romantica e sessuale verso altri uomini.

Identificazione emotiva, corporea e interiore con un genere, che può coincidere con il sesso biologico attribuito alla nascita. Quando la percezione di genere, il ruolo di genere e il sesso biologico corrispondono, si parla di persona cisgender. Nel caso di una corrispondenza diversa, si parla di persona trans o non-binaria.

Persona nata con caratteri sessuali che non rientrano nelle categorie biologiche legate al sesso maschile o femminile. Con il termine “intersessualità” si indica un insieme di variazioni fisiche degli elementi del corpo considerati sessuati, soprattutto a livello cromosomico e/o genitale e/o ormonale e/o delle gonadi. 

L’intersessualità non è né un orientamento, né un’identità di genere, né una malattia: tuttavia, per la comunanza di lotte alla patologizzazione e le esperienze di stigma e discriminazione che spesso subiscono le persone intersessuali, sempre più spesso l’intersessualità è considerata nello spettro LGBTQ+.

Persona che si identifica nel genere femminile e sente attrazione emozionale, romantica e sessuale verso altre donne.

Acronimo utilizzato per indicare persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans, Queer. Il + sta ad indicare le persone che non necessariamente si identificano o sono rappresentate da queste categorie ma che rivendicano orientamento sessuale e/o identità diverse dalla combinazione obbligatoria eterosessuale cisgender. Per esempio, persone asessuali; intersessuali; non-binarie.

L’insieme di attrazione emozionale, romantica e sessuale verso altre persone.

Posizionamento che supera le dicotomie uomo/donna, eterosessuale/omosessuale, femmina/maschio, per il quale sia identità di genere che orientamento sessuale come un continuum fatto di molteplici gradazioni.

La parola nasce come ribaltamento dell’insulto (queer, appunto) usato per riferirsi in modo dispregiativo alle persone omosessuali ed ha quindi un valore rivendicativo.

Spesso usato come versione breve di transessuale o transgender, indica una persona che afferma una coincidenza tra identità di genere, ruoli di genere e sesso biologico diversa da quella attribuita alla nascita. Trans è spesso usato come termine ombrello che comprende molte esperienze diverse: transgenderismo, transessualità, non-binarismo, travestitismo.

Persona che prova attrazione sessuale, romantica ed emozionale verso altre persone indipendentemente dal loro genere. 

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