Ho avuto il piacere di parlare di teoria queer e teoria crip in un evento online organizzato da Arcigay Trento, in collaborazione con varie associazioni locali che si battono per i diritti delle persone LGBTQ+.
Non è facile parlare di teorie usando parole semplici che mostrino la complessità senza semplificarla. Ci ho provato e il risultato si può rivedere nel video dell’evento trasmesso in diretta Facebook e disponibile ora su Youtube.
Durante il video, consiglio anche di vedere il documentario “Crip camp“, disponibile su Netflix, da cui è tratta la foto all’inizio di questo post. È un film importante per capire com’è nato il movimento di persone disabili che ha dato vita ad alcune discussioni ancora oggi centrali nel dibattito pubblico.
“L’omofobia si fonda sul definire i corpi lesbici, gay e bi come sbagliati, perversi e immorali. La transfobia sul definire i corpi trans come innaturali, mostruosi, l’inseguimento di una chimera. Il capacitismo sul definire i corpi disabili come poverini, come corpi rotti. […] Questi messaggi, tutti insieme, si instaurano dentro di noi, sottopelle.”
Eli Clare (2003)